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Il Carosello al cinema
Grazie alle legge Giuliano Urbani del 2004, il cinema italiano può
Il Carosello al cinema
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Cambiare se stessi in un mondo che cambia in azienda, a casa, nella vita di tutti i giorni
Il libro racconta di una fiaba, alla quale, come scritto nella prefazione di Kenneth Blanchard, è stato attribuito il merito di aver salvato carriere, matrimoni e persino vite umane.
Attualmente sono state vendute più di ventuno milioni di copie negli Stati Uniti. Consiglio di leggerlo, nonostante io non condivida ciò che il libro vorrebbe insegnare.
Di seguito riporto un breve riassunto per chi, non avendo letto il libro, sarebbe incuriosito alla mia critica: I protagonisti sono due topolini Nasofino e Trottolino
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La pubblicità che rivoluziona la tradizione
Il Natale è vicino, come ogni anno arriva Babbo Natale, anzi, per dire il vero, si presenta già un mese prima con la sua bella bottiglietta della Coca Cola.
E’ uno stretto rapporto quello tra il paffutello con la barba bianca e la Coca Cola Company, che dura ormai dal 1931, quando il disegnatore Hadden Sundblom lo presentò, per la prima volta, alla bevanda con le bollicine.
Chi lo ricorda prima di quella data, racconta
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Quando fare pubblicità è stato solo l’inizio
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Credevamo a un duopolioLe intercettazioni telefoniche si ribadiscono rivelatrici di questioni sottobanco. Questa volta a finire sul banco sono Rai e Mediaset. Le comunicazioni telefoniche rese pubbliche dal quotidiano La Repubblica rientrano nell’inchiesta del marzo 2004 sul fallimento di HDC-Datamedia.
Credevamo che Rai e Mediaset fossero due aziende separate, credevamo in un duopolio, ma il nuovo scenario sembra essere un’ oligarchia: la comunicazione mediatica in mano a pochi, in mano a chi, come Berlusconi, è infarinato in conflitti d’interessi.
Più semplicemente: intesa segreta. Un’alleanza segreta nel corso della scorsa legislatura quando si sono avute fughe di notizie, scambio di informazioni, soffiate sul palinsesto. Contatti e e colloqui tra i dirigenti e i direttori del Tg5 e del Tg1.
Notizia da Libero: “Il direttore di Rai Uno Del Noce assicura Mediaset che Bruno Vespa citerà Berlusconi ogni volta che sarà opportuno. Carinerie ricambiate dalla tv del Cavaliere, che mette il becco pure nella trasmissione di Sanremo. Dalle intercettazioni, risulta che se le elezioni scontentano qualcuno, si provvede a confezionare servizi ad hoc "riparatori". E la par condicio? Consiste in questo: se Ciampi onora il Papa, subito lo stato maggiore di Rai allerta Berlusconi, che si affretta a fare lo stesso. E la morte diGiovanni Paolo II, nel 2005, fu un vero banco di prova per la Rai, secondo quanto rivelano le intercettazioni telefoniche eseguite dalla Guardia di Finanza.
Mentre Wojtyla peggiorava, i responsabili del palinsesto Rai cambiavano la programmazione: cosa della quale fu subito avvertita Mediaset. Riferisce la GdF che una donna contattò la Bergamini il 2 aprile: «Le due si lamentano di una persona alla quale non riescono a spiegare che bisogna dare un senso di normalità alla gente al di là della morte del papa per evitare forte astensionismo alle elezioni. Il telefono della chiamante è intestato alla Rai». Alle dieci dello stesso giorno, quando il Papa è morto, la Bergamini (ex assistente di Berlusconi, ex dirigente Rai) «dice che Cattaneo ha chiesto di condividere i loro pareri con quelli di Vespa al quale avrebbero chiesto di non confrontare i voti attuali con quelli delle scorse regionali». «Il d. g. (Flavio Cattaneo, ndr) - si legge ancora nel rapporto - vuole che nella rappresentazione dei risultati elettorali si faccia più confusione possibile per camuffare la loro portata». E in quelle circostanze, avviene ovviamente un fitto scambio di chiamate tra Rai e Mediaset.
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Un settore da 20 miliardi
Entro cinque anni la televisione italiana analogica sarà spenta, avverrà il così detto switchoff. In Europa, la Gran Bretagna ha già compiuto questo passaggio, mentre Svezia e Finlandia contano di riuscirci entro il 2008. La Germania aveva posto il suo termine per il 2010, ma sembra che siano in anticipo di due anni.
In Italia i tempi così lunghi sono causati dagli alti costi di produzione di contenuti digitali e, dagli introiti provenienti quasi esclusivamente dalla pubblicità. La Pubblicità potrà essere allettata da nuovi scenari che porranno
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Dopo la campagna shock sull’ anoressia lanciata nella settimana della moda a Milano, il celebre fotografo Oliviero Toscano, in un’ intervista al Messaggero dichiara di voler fare, semmai qualcuno glielo proponesse, una campagna contro la televisione. In risposta
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Regola numero 1:
Giocare sul sicuro
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La “bella signorina Internet” scalcia la “ cara vecchia Televisione”
Le abitudini cambiano
Secondo uno studio di IBM in Usa, Australia, Gran Bretagna, Germania e Giappone,in un arco di tempo che va da una a quattro ore, il 66% degli intervistati sono telespettatori, mentre il 60% sono internauti. Addirittura il 19% del campione dedica 6 ore al giorno ad Internet, mentre solo il 9% guarda per 6 ore la Tv.
La conclusione è subito chiara, nel tempo libero vengono spese più ore davanti allo schermo del Pc rispetto alla Tv.
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