Strategie di programmazione televisiva
Regola numero 1:
Giocare sul sicuro
Osservando la programmazione, si possono intuire alcune strategie adoperate dalle emittenti televisive.
L’azzardo non è sicuramente una principale strategia, anzi, giocano quasi sempre sul sicuro. Anziché produrre, preferiscono comprare qualcosa che in altri paesi ha già avuto successo. Ecco spiegato l’uso di format e l’alto numero di telefilm americani. Gli ultimi arrivati in casa Mediaset, per esempio, sono Dr Hause, Grey’s Anatomy, Ugly Betty, ma c’è da dire che i telefilm importati sono stati fin dall’inizio, per la Tv commerciale, linfa vitale,
possiamo ricordare A-Team, I Jefferson, Happy Days, Starsky e Hutch, la lista è lunga ma ci fermiamo qui. Forse, il non rischiare, è anche una causa del lento sviluppo del digitale.
Ciò che la programmazione tenta di fare, è di riflettere i valori medi della società. Il consenso deve arrivare dal pubblico, non importano le obiezioni dei critici. Inoltre, l’emittente, cerca di essere riconoscibile dal pubblico, cerca di creare una sorta di affiatamento, raggiungibile attraverso i volti dei presentatori, suoni, immagini, tutto deve sembrare familiare.
Gli sforzi maggiori li focalizzano sul prime-time, la fascia oraria più preziosa. Qui non si deve sbagliare, qui ci si gioca immagine, pubblico e introiti pubblicitari.
L’azzardo non è sicuramente una principale strategia, anzi, giocano quasi sempre sul sicuro. Anziché produrre, preferiscono comprare qualcosa che in altri paesi ha già avuto successo. Ecco spiegato l’uso di format e l’alto numero di telefilm americani. Gli ultimi arrivati in casa Mediaset, per esempio, sono Dr Hause, Grey’s Anatomy, Ugly Betty, ma c’è da dire che i telefilm importati sono stati fin dall’inizio, per la Tv commerciale, linfa vitale,
possiamo ricordare A-Team, I Jefferson, Happy Days, Starsky e Hutch, la lista è lunga ma ci fermiamo qui. Forse, il non rischiare, è anche una causa del lento sviluppo del digitale.
Ciò che la programmazione tenta di fare, è di riflettere i valori medi della società. Il consenso deve arrivare dal pubblico, non importano le obiezioni dei critici. Inoltre, l’emittente, cerca di essere riconoscibile dal pubblico, cerca di creare una sorta di affiatamento, raggiungibile attraverso i volti dei presentatori, suoni, immagini, tutto deve sembrare familiare.
Gli sforzi maggiori li focalizzano sul prime-time, la fascia oraria più preziosa. Qui non si deve sbagliare, qui ci si gioca immagine, pubblico e introiti pubblicitari.