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giovedì 15 novembre 2007

La Tv-mobile

Un settore da 20 miliardi

Entro cinque anni la televisione italiana analogica sarà spenta, avverrà il così detto switchoff. In Europa, la Gran Bretagna ha già compiuto questo passaggio, mentre Svezia e Finlandia contano di riuscirci entro il 2008. La Germania aveva posto il suo termine per il 2010, ma sembra che siano in anticipo di due anni.
In Italia i tempi così lunghi sono causati dagli alti costi di produzione di contenuti digitali e, dagli introiti provenienti quasi esclusivamente dalla pubblicità. La Pubblicità potrà essere allettata da nuovi scenari che porranno
il pubblico televisivo come parte attiva durante la visione degli spot, poiché il telespettatore potra decidere di approfondire le informazioni sul prodotto conosciuto attraverso la reclaime e scegliere, qualora lo desiderasse, di acquistare, semplicemente usando il telecomando. Per quanto riguarda la produzione di contenuti digitalia, un settore che varrà 20 miliardi di euro entro il 2011 fa venire l’acquolina in bocca ai produttori di tali contenuti, soprattutto per chi valuta una strada alternativa a quella basata sulla vendita di sevizi premium, mi riferisco alla Tv-mobile. E’ un settore che avrà un forte sviluppo, agevolato dalla decisione di avere un unico formato di trasmissione in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea. Il formato in questione è il DVB-H (digidal video broadcasting for handheld), versione per dispositivi portatitili del DVB-T, cioè il digitale terrestre.
Quindi la Tv-mobile sembra portare nuovi stimoli verso lo switchoff.