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venerdì 28 marzo 2008

Politica e Televisione

Lo spettacolo nella politica e
la politica come spettacolo

La Rai, in occasione delle elezioni amministrative del 1960, portò, per la prima volta, la politica in televisione trasmettendo Tribuna Elettorale.
La trasmissione ebbe successo e l’anno dopo fu riproposto con il nome di Tribuna Politica. Il programma era una rubrica del telegiornale ma sarebbe presto diventato autonomo e guidato da Jader Jacobelli (foto), giornalista morto nel 2005 e ritenuto il padre del programma in questione.
Il vero protagonista era il cronometro, infatti
il moderatore cronometrava il tempo delle risposte per dare le stesse opportunità alle varie fazioni politiche. Non c’era possibilità di replica, ogni politico doveva rispondere esclusivamente alle domande del giornalista-moderatore.
Era la prima volta che politica e spettacolo televisivo si incrociavano: la politica come spettacolo ma anche lo spettacolo nella politica, difatti gli oratori venivano spesso truccati. Ma questi, più delle volte, non erano inclini alle telecamere, un po’ impacciati, a volte emozionati.
Tuttavia negli anni Settanta si sono avuti personaggi politici che hanno saputo fare di Tribuna Politica un’occasione per allargare i propri consensi e, nello stesso tempo rendere più interessante quell’ ora di trasmissione grazie alle loro risposte dirette e talvolta condite di umorismo, tra questi si possono annoverare: Andreotti, Berlinguer, Fanfani, Almirante, Pannella.
Ora la politica in televisione è cambiata, il politico è invitato in talk show e la figura del giornalista-moderatore è sostituita dal giornalista-conduttore. Conseguenza di ciò, o forse è solo colpa dei politici, se il dibattito è spesso un’ opportunità per discreditare il rivale.